Oggi sono un pezzo di carta patinata impregnata di idrorepellente e adagiato “a morto” sul pelo dell’acqua del Lago che ciscappa. Avete presente quando siete lì, a fare il morto sul pelo dell’acqua, le orecchie che sentono il silenzio della massa liquida, sotto, e gli occhi chiusi che avvertono l’immensità del cielo, sopra?
Avete presente quel senso di nulla cosmico che si prova in questa situazione? Sono lunghi attimi fuggenti dei quali, talvolta, anche un pezzo di carta ha bisogno per ricongiungersi con sé stesso e ritrovare il senso del proprio esistere.
È proprio grazie a questo preludio bagnato che le parole iniziano a sgorgare in forma scritta, testimoni di un senso ritrovato, che poi non è altro che quello di trasmettere.
Siamo forse maturi? Intendo, noi soci della Associazione verso il DES basso Garda, noi aziende agricole più o meno territoriali, noi istituzioni locali, per stringere accordi di Solidarietà?
Nelle passate settimane la nostra base sociale (voi che leggete e lo siete) ha dato prova disinteressata e sincera di come si possa mettere le reti territoriali di sostegno al bisogno, nella condizione di donare del buon cibo biologico, equo e sostenibile, sulle tavole di chi vive momenti di difficoltà economica.
In sei settimane abbiamo raccolto circa 1.700 €; più o meno la metà è già stata trasformata in cassette SOSpese di alimenti biologici, transitate attraverso la nostra associazione al puro costo dei prodotti, donate a vari soggetti del territorio: il Banco di Comunità di Castiglione delle Stiviere, le Caritas di Gavardo e Villanuova sul Clisi, la comunità dei Rogazionisti di Desenzano del Garda, in favore dei senzatetto locali.
La modalità della Spesa SOSpesa proseguirà almeno sino alla fine di giugno, ma per dare una risposta al quesito più sopra esposto, è necessario interrogarsi, produttori e consumatori, e avviare un serio dibattito intestino attorno al senso del nostro operare nella sfera economica e sul territorio.
I Patti di solidarietà, teorizzati da Euclides André Mance ormai quattro lustri or sono, si configurano come uno strumento di liberazione, per avviare e portare a compimento progetti di natura sociale/economica in seno al territorio/comunità ove vengono sottoscritti. Questo tipo di accordo prevede la istituzione di un cosiddetto Fondo di Solidarietà legato alle transazioni economiche che avvengono tra i soggetti sottoscrittori. Il Fondo di Solidarietà è nella disponibilità di chi rappresenta questa comunità e la vocazione del suo utilizzo dovrebbe essere quella di diffondere l’Economia Solidale: sostenere la nascita di imprese, sostenere situazioni di crisi o di necessità, sostenere la diffusione dello strumento stesso dei patti.
Volete sentirla dire in altro modo, meno romantico?
Mettiamo da parte assieme dei soldi con una sorta di autotassazione, e decidiamo assieme come successivamente utilizzarli per le nostre finalità di promozione dell’Economia Solidale. Chiaro?
La differenza con quanto abbiamo fatto sino ad ora con la spesa SOSpesa, è che il Fondo di Solidarietà è un meccanismo strutturale e basato su un preciso impegno scritto.
Siamo pronti per questo passaggio?
Tutti voi soci avete firmato al momento dell’iscrizione alla Associazione verso il DES basso Garda un documento di richiesta di ammissione nel quale avete dichiarato di condividere lo Statuto. Siete pronti a sottoscrivere un documento che vi impegni ad una certa entità di transazioni economiche e a versare un piccolo quid di queste transazioni in un Fondo di Solidarietà? Le imprese più o meno territoriali che ci mettono i propri prodotti, sono disponibili a rifornire il circuito con determinate quantità e a versare un quid di queste transazioni economiche nel medesimo Fondo di Solidarietà?
Siete pronti ad assumervi la responsabilità di decidere assieme l’utilizzo di questi fondi con la massima coerenza rispetto ai fini dell’Economia Solidale?
Saranno molto favorevolmente accolti i commenti e contributi che vorrete inviare: des.bassogarda@gmail.com.
Bene, ho cercato di dare un senso alla mia essenza, ma ora l’impregnante inizia a fare difetto e sento l’acqua del Lago che ciscappa penetrare le mie fibre cellulosiche… la sensazione di immenso vuoto, temporaneamente colmata dalle riflessioni che vi ho riportato, lascia spazio a quella di umidiccio, che non è altrettanto feconda di pensieri.
Rimane solo la lucidità per comunicare che ci crediamo molto, e quindi per le prossime due settimane, oltre a condividere il cibo con i senza tetto di Desenzano, torneremo a farlo con le famiglie bisognose di Castiglione delle Stiviere, prima, e quelle di Gavardo e Villanuova, successivamente.
E per salutarvi, con il consueto
Buoni ortaggi a tutti – Ciscappailgarda