Oggi: mutualità!

Va così: dal lato consumatori si preferisce parlare di solidarietà, dal lato produttori si preferisce la mutualità. Il campione non è molto vario, ed è costituito per il momento dai soggetti che partecipano alla Rete di Economia Solidale della regione Lombardia. Mentre la prima si presta ad una interpretazione più ampia che va dalla carità al sostegno morale ed economico, passando per l’assistenzialismo, la seconda è molto più chiara sul concetto di reciprocità: ognuno fa qualche cosa perché sa di poter contare sul fatto che gli altri facciano altrettanto.

Mentre la solidarietà è concettualmente più ampia, comprende ad esempio il dono, la mutualità è più ristretta, prevede solo lo scambio, attuale o futuro, concreto o potenziale, paritario o meno. Pur tuttavia la reale differenza tra i due concetti credo sia piuttosto labile e si vada assottigliano quanto più è condivisa l’etica del bene comune tra i soggetti in relazione tra loro.

Oggi il mondo dell’Economia Solidale è popolato in modo sbilanciato da soggetti che praticano la solidarietà da posizioni di privilegio. Si tratta, come potete bene immaginare, del versante consumatori e questo contribuisce a mantenere ampie le distanze di visione tra il mondo che produce e quello che consuma. Il motivo di questa distanza, come direbbe Roberto Mancini, è la mancanza di collegamento tra vita interiore e vita manifesta che spesso caratterizza ampia parte di questa popolazione. Per chi intravede nel mondo dell’Economia Solidale una possibilità di cambiamento, risulta spesso molto più comodo praticare la solidarietà continuando ad attingere, per il proprio sostentamento economico, da attività convenzionali. Anche se spesso questo significa convivere con più o meno pesanti contraddizioni interiori, chi le vive ritiene comunque di dare un proprio significativo contributo. Del resto siamo o non siamo in transizione?

Per chi produce dovrebbe essere più immediato e semplice fare in modo che vita interiore e vita manifesta collimino tra loro, anche se la cosa non è così scontata. Per estremizzare penso alle attività che si avvicinano al mondo dell’Economia Solidale per meri scopi commerciali piuttosto che per cercare di trasformare il modello di economia.

Forse la vera chiave di volta è che sempre più soggetti pratichino l’Economia Solidale con spirito mutualistico. Facendo affidamento sull’implicito contributo dell’altro, mi perdonerà lo stesso Roberto Mancini per l’utilizzo del termine “altro”, si moltiplicano le possibilità di potersi svincolare dal modello capitalistico che ci imprigiona. L’implicito contributo di tutti è tanto più solido quanto più è radicata l’etica del bene comune.

Per radicare questa etica è importante la vitalità delle relazioni, manifesta attraverso l’esperienza pratica. Ovviamente questo può significare la necessità di praticare strade nuove, con creatività e coraggio; sollevando forse lo sdegno dei benpensanti incollati in modo indissolubile all’attuale paradigma del lavoro. Forse è proprio la mutualità che potrà lentamente sgretolare questo paradigma….

Ad ogni buon conto esistono modi di essere mutualistici per vie abbastanza semplici ed indolori, quindi senza la necessità di saltare a piedi pari la (presunta) “barricata” tra i due mondi.

Uno di questi è la assicurazione auto fatta attraverso il consorzio CAES. Si chiama Eticar ed è un progetto finalizzato a riportare il comparto assicurativo sugli originari binari del mutualismo, dai quali ormai ha indiscutibilmente deragliato negli ultimi decenni.

Chi paga l’assicurazione lo fa con la consapevolezza di entrare in una comunità nella quale tutti mettono qualcosa in un salvadanaio da cui ciascuno potrà attingere quando in stato di necessità. Non da cui attingere in relazione alla propria furbizia….

Come Associazione verso il DES basso Garda abbiamo sottoscritto una convenzione con CAES per promuovere Eticar tra i consumatori critici (e i produttori mutualistici…). In occasione della Festa GASsata che abbiamo organizzato per sabato 19 novembre, chi fosse incuriosito, potrà avere dettagli e delucidazioni di prima mano. Presso il centro parrocchiale “il Castello” di Castiglione delle Stiviere, alle ore 19.00, abbiamo infatti invitato un funzionario di CAES a parlarci del progetto Eticar.

Ma il programma della Festa GASsata prevede altre iniziative nel pomeriggio. Nello spirito dello slogan “ripartiamo dal territorio abbiamo organizzato una passeggiata alla scoperta delle colline di Castiglione delle Stiviere (ritrovo in piazza Repubblica alle ore 14.00) e una visita guidata al museo internazionale della Croce Rossa (ritrovo in Castello alle ore 17.00).

Alle ore 20.00 un momento conviviale per gustare una cena a base di prodotti della nostra terra (rifiuti zero: bisogna portarsi piatti, posate e bicchieri da casa…!).

Qui il volantino dell’evento con indicazioni per prenotare, vi aspettiamo numerosi!

Un ringraziamento a Roberto Mancini, dal cui intervento in occasione del Festival “Si può fare” tenutosi a Mira lo scorso 16 ottobre, sono venuti molti spunti di riflessione, solo in minima parte qui ripresi. Un ringraziamento anche a Fausto Piazza, che mette a disposizione la registrazione dell’intervento del Prof. Mancini. L’ascolto è vivamente consigliato.

Buona trasformazione a tutti!

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