Oggi coda!

Mi sposto in autobus, dal quale solitamente mi perdo gli spettacoli delle code, intento come sono a leggere libri. Eppure talvolta mi ci imbatto in queste code. Quelle mattutine sono le più composte, procedono lente ma la gente al volante sembra tranquilla. Si potrebbe pensare rassegnata, oramai abituata a rimanere imbottigliata per un tempo prefissato…

coda

Eppure viene da pensare che non si tratti di rassegnazione, che queste code in qualche modo siano cercate, un piccolo rifugio, una tranquilla certezza. Un lasso di tempo ben definito da dedicare a sé stessi, un ammortizzatore che rallenta l’impatto con il lavoro che ci attende. Una coda che ritardi l’arrivo in quell’ufficio o in quel reparto dove si va malvolentieri perché si va a fare qualche cosa che ci pare ogni giorno di più perda un senso di armonia col mondo, con la natura.

La coda come paradigma di un mondo ingessato in schemi di mercato che, alla costante ricerca di velocità, finiscono proprio per questo col perdere continuamente ed inesorabilmente in efficienza.

Comunque si tratta di esternalità che paga la natura, anche quella umana.

Buon cambiamento a tutti!

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