Piccola Distribuzione Organizzata del basso Garda – Pezzo di Carta del 25 febbraio 2015
Oggi parliamo di fiducia.
Anche di quella che molti di noi riponevano nel buon senso della Provincia di Brescia, chiamata a pronunciarsi in merito all’impianto di produzione di biogas ai Campagnoli di Lonato. La speranza che l’Ente provinciale agisse in ragione dei tantissimi pareri contrari e delle lacune tecniche ed ambientali del progetto presentato dalla ditta Valli, si è invece rivelata mal riposta.
In una Italia dove da tempo la politica è marionetta di poteri economici forti e si dimostra sempre più cieca e sorda alle istanze dei cittadini, l’assenso alla realizzazione dell’impianto da 3 Mw ai piedi del lago di Garda diventa uno dei tanti tasselli del puzzle, ormai in larga parte composto, che raffigura lo scempio del nostro territorio che ci si appresta a compiere. Ma i pezzi del puzzle si possono scombinare.
Qui trovate il comunicato stampa del Comitato Campagnoli, che fortunatamente continuerà a cercare di scombinare i pezzi….
Dal dizionario della lingua italiana, fiducia:
“Sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualche cosa.”
A sua volta il confidare evoca una azione che si svolge nei due sensi, poiché può essere inteso come sperare (azione verso di sé) o come rivelare (azione verso l’altro).
Nel mondo dei gas la fiducia è un sentimento fondamentale. Chi produce dei beni rivela il proprio processo per dare conto del rispetto dei principi su cui si basano i GAS; inoltre nutre la speranza che il gasista acquisti i beni prodotti riconoscendo il prezzo richiesto.
Il Gasista ripone nel fornitore la speranza che rispetti determinati principi nei propri cicli produttivi, che produca beni di buona qualità, che li venda ad un prezzo giusto. E qui si evidenzia un primo squilibrio nel rapporto fiduciario tra chi produce e chi consuma: il Gasista infatti cosa racconta di sé a chi produce? Cosa è tenuto a raccontare?
Per il consumatore è facile confrontarsi con un disciplinare del biologico, ma il produttore come può confidare nel fatto che chi acquista i suoi prodotti abbia uno stile di vita adeguato ai principi su cui basa i propri acquisti? Per questo non esiste un disciplinare.
Un gasista deve avere un conto in Banca Etica? Deve avere un contratto di fornitura di energia elettrica rinnovabile con CO-Energia – Trenta? Deve avere una assicurazione auto con Eticar? Non è così e nessun produttore credo che si sogni di predisporre un disciplinare dei propri clienti, anzi, diciamo che il produttore potrebbe avere un certo pudore nel chiedere a chi acquista i suoi prodotti da dove viene e come è gestito il denaro che utilizza. Di contro molti gasisti non hanno alcun pudore nel pretendere che il produttore abbia, ad esempio, un conto in Banca Etica. Oppure può capitare che anche solo la parvenza che un produttore stia facendo qualche cosa al di fuori di determinati canoni, induca il gasista a ritirare la speranza che in esso riponeva.
Ma il pezzo di carta non è qui per evidenziare le contraddizioni o accentuare le contrapposizioni che spesso, per vari motivi, ci possono essere tra chi consuma e chi produce. Semplicemente vuole ribadire il fatto che solo facendo delle cose assieme, tra chi produce e chi consuma, si può nel tempo instaurare un saldo rapporto di fiducia.
La PDO del basso Garda, ora che la stagione imporrebbe un paniere di prodotti alquanto limitato, sta sfruttando una catena della fiducia che deriva da una lunga conoscenza, in termini temporali ed in termini di “cose fatte assieme”. È infatti grazie alla partecipazione alla PDO della Cooperativa Agricola IRIS che il basso Garda è entrato in relazione con la Cooperativa Agricola “El Tamiso” di Padova.
Nelle ultime settimane alcune referenze presenti nel nostro paniere sono state fornite da questa realtà, presente nel mondo del biologico dai primi anni ’80. Per il momento vi invito ad approfondirne la conoscenza andando a sbirciare sul loro sito internet: www.eltamiso.it.
Ma se i rapporti dovessero proseguire anche nei futuri periodi di magra, certamente li inviteremo a venire nel basso Garda per raccontarci la loro storia. Per inciso, il loro nome significa “il setaccio”, perché sin dalla loro fondazione, in un mercato nel quale tutto andava bene purché si vendesse, fecero la scelta di selezionare le cose, andandovi a fondo con approccio critico e illuminati dai principi della salvaguardia dell’ambiente e della vita. Non a caso quindi i loro clienti sono piccole botteghe, associazioni, GAS.
Il tema della fiducia merita ulteriori approfondimenti, ma per oggi mi fermo qui, ricordando a tutti gli associati verso il DES basso Garda che sabato 7 marzo si terrà l’Assemblea annuale per la presentazione dei bilanci consuntivo 2014 e preventivo 2015.
Ci si troverà alle 15.30 presso la sala polivalente del plesso scolastico di via Talina a Padenghe sul Garda.
Confido che saremo in molti!
TANTI ORTAGGI BUONI PER TUTTI