Pezzo di carta del 26 novembre 2014

Piccola Distribuzione Organizzata del basso Garda – Pezzo di Carta del 26 novembre 2014

Ero indeciso se fare qualche sparata sull’esito delle elezioni in Emilia Romagna, ma non ne vale proprio la pena.

Certo è preoccupante che la politica sia talmente lontana dalla gente e dalla realtà da confondere un ammanco enorme di voti con una vittoria, e questo la dice lunga della considerazione che i politici hanno del corpo elettorale.

Oggi invece volevo dedicarmi a ringraziamenti e fatalismo.

Volevo ringraziare a nome della Associazione verso il DES basso Garda tutte le persone i movimenti e le organizzazioni che nel pomeriggio di sabato 22 novembre a Lonato hanno colorato con la propria passeggiata collettiva le strade del paese collinare nelle viscere della cui terra dovrebbe passare l’Opera, Inutile, Dannosa e Sperperosa.

Perché lo faccio? Perché una delle principali finalità della nostra Associazione è preservare il territorio, quello agricolo in particolare; quindi tutti coloro che manifestano il loro dissenso per degli interventi umani che devastano l’ambiente sottraendo terra alla possibilità che vi si produca del cibo, vanno ringraziati.

Grazie a tutte le donne, gli uomini, i ragazzi e i bambini che non demordono, non lasciandosi scoraggiare nell’affrontare una battaglia che appare molto difficile, perché la controparte è un muro di gomma, che fa da paravento a dei poteri forti, molti forti.

Il fatalismo riguarda invece la vicenda dell’impianto di produzione di energia elettrica da biogas che la società Valli ha chiesto di realizzare in località Campagnoli di Lonato.

Quando mi coglierete dalla vostra cassetta di ortaggi e mi leggerete, con ogni probabilità il pronunciamento della Provincia di Brescia, un benestare o un diniego che sia, sarà già cosa fatta. Purtroppo anche in questo caso si è di fronte a dei poteri forti. Nelle settimane passate i titolari della Valli si sono prodigati sui quotidiani locali a perorare la propria causa decantando tutti i benefici di un siffatto impianto e il suo modesto impatto ambientale. Sembra che il loro mellifluo ripetersi, moderno canto di sirene, abbia insinuato del dubbio nella mente di chi si era fatto una opinione contraria.

Vi prego, incatenatevi all’albero maestro. Bruciare qualche milione di metri cubi di biogas, ricco di composti azotati, comporta inevitabilmente l’emissione in atmosfera di precursori delle polveri sottili, e questo è un fatto incontrovertibile anche laddove i valori limite di emissione al camino dopo la combustione e il trattamento siano rispettati.

Ma, scusate, sarebbe come fidarsi dei dirigenti della Eternit, che nei loro manuali da manager degli anni ’70 avevano scritto nero su bianco di non parlare del rischio tumori ai dipendenti… Il problema non è se la Valli voglia o meno nascondere questo aspetto, assumiamo pure che siano in buona fede, ma la questione che il PM 10 non faccia proprio bene alla salute è nota almeno quanto quella che gli ossidi di azoto sono i principali precursori delle polveri sottili!

Non a caso la Germania sta facendo passi indietro sul bruciare il biogas tal quale e ha posto dei limiti alla continua espansione del settore.

Insomma, in queste ultime ore di attesa mi sento alquanto fatalista. La ragione e il cuore porterebbero ad essere ottimisti, ma di questi tempi non ci sono organi e funzioni intellettuali che tengano: spesso ad averla vinta è la ragione del più forte. Magra sarebbe la consolazione nel constatare, tra qualche anno, che i rischi paventati da chi si schiera per il NO si dovessero avverare (tanto per la produzione di biogas che per il TAV …).

BUON CAMBIAMENTO, E TANTI ORTAGGI BUONI PER TUTTI.

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